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«Chi per la Patria muor / Alma sì rea non ha»
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L’opera lirica come autentica Biblia pauperum per i patrioti che nell’Ottocento andavano sillabando il Verbo del Risorgimento italiano. Questa suggestiva chiave di lettura sta alla base del nuovo libro di Francesco Cento, scandito in quattro tappe: dal teatro preverdiano alle vicende della Repubblica romana (1849), da La battaglia di Legnano all’avventurosa parabola del poeta e librettista Salvadore Cammarano.
Chi conosce il Cento romanziere (Litàlia, pubblicata sempre per i nostri tipi) si troverà a proprio agio nel seguire l’erudizione dell’appassionato di musica e di poesia.
Pagine 96.
Quale “vetrina sociale” più rappresentativa e «popolare» dell’epoca, il melodramma fu il vero specchio della società ottocentesca, dalla nobiltà alla borghesia grande e media (dei teatri di cartello), al basso ceto (che riempiva i teatri di provincia o quelli ove si rappresentavano opere buffe e farse).
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Per la recensione di Bottega Scriptamanent CLICCA QUI
Per un altro articolo sulla produzione poetica di Francesco Cento CLICCA QUI
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